Corallari Coraggiosi
Professionisti a tutela del corallo
La Scuola del Corallo
Una generazione di artigiani e artisti
Se vuoi leggere come si è sviluppato un Marchio di Qualità con finalità, soprattutto, identitarie puoi leggere `{`Link Storia del marchio`}`
La lavorazione del Corallo
Professionisti a tutela del corallo
I tagli sono classificati in base alla grandezza:
● paccottiglia, sono i più grandi e costituiscono la parte più pregiata;
● barbaresco, ottenuto dalla parte centrale;
● terragno, ottenuto dalla parte terminale e più piccola.
La filiera di produzione parte senz'altro con la scelta del pezzo grezzo di Corallo, per ottenere il massimo dal prodotto lavorato. Al contrario, l'artigiano, non sceglie i pezzi di grezzo in base alla lavorazione che vuole effettuare, ma il più delle volte, in base alla morfologia del ramo, regolandosi in modo tale da sfruttare tutto il prodotto di cui dispone.
Non senza difetti
La classificazione dei difetti del corallo
I difetti strutturali più comuni sono:
● piccoli forellini ben delineati dovuti probabilmente alla non perfetta cementificazione delle spicole tra loro (corallo grasso o lasco), che in ogni caso non pregiudicano il colore.
● fori un po’ più grandi ed irregolari che si presentano alla base sino ad un centimetro circa dal tronco (corallo camolato).
Tali difetti sono presenti in quantità elevata nel nostro corallo, talvolta sino alla metà ed oltre del ramo, senza pregiudicarne comunque il colore.
Tra i difetti cromatici, il più comune è l’alterazione del colore originale dovuta a processi chimici naturali che come detto in precedenza è tipico del corallo decaduto.
La presenza o meno di difetti strutturali o cromatici classifica il corallo in:
● prima scelta, materia prima compatta e priva di difettosità;
● seconda scelta in caso di impiego di corallo lasco;
● terza scelta in caso di impiego di corallo camolato.
Le lavorazioni del corallo
L'incisione e il liscio
La lavorazione liscia comprende le piccole forme singole o a coppia che si utilizzano per orecchini, anelli etc., ed una più seriale che si utilizza per la composizione di collane e bracciali.
Le molte forme del corallo
Tutto parte dai rami
● Frange: fili composti dalle cime sottili dei rami, di lunghezza variabile, bucate in senso orizzontale nell’estremità più grossa.
● Spezzati: fili composti da scaglie di corallo di vario diametro (4-10mm) bucati in centro in senso orizzontale.
● Cupolini: rocchielli a punte leggermente tornite bucati in centro in senso orizzontale.
● Cannettine: tronchetti dritti di misura e spessore variabili, levigati in modo da assumere forma cilindrica e bucati in senso longitudinale.
● Chiattelle: rondelle di corallo più o meno spesse con i bordi arrotondati e bucate in centro.
● Barilotti: cilindri di corallo appena smussati alle estremità, bucati in centro in senso longitudinale.
● Olivette: coralli a forma di oliva più o meno allungati bucato in centro in senso longitudinale.
● Sassi: lavorazione sgrossata di parte dei rami più o meno regolare.
● Tondo: pallini perfettamente sferici.
La lavorazione ad incisione
L'abilità e la fantasia degli artigiani
Per tale lavorazione si possono utilizzare anche dei pezzi che presentano piccole imperfezioni, infatti, tali anomalie, vengono quasi sempre inglobate e mascherate durante la lavorazione stessa. Il risultato finale, grazie alle mani esperte, l’abilità e la fantasia degli artigiani incisori, è un pezzo unico ed inimitabile che talvolta è rappresentato da figure in rilievo, reali o astratte, quali ad esempio i cammei.